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Antichi mestieri del Cilento scomparsi

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E’ uscito il decimo volume della collana “Il Cilento nuovo”
“ANTICHI MESTIERI CILENTANI SCOMPARSI”

Essendo nato – come sanno oramai la maggior parte dei miei lettori – durante la seconda guerra mondiale, e precisamente nel 1941, da una famiglia di artigiani del settore lattiero-caseario, prima a Castellammare di Stabia, in provincia di Napoli e dal 1951, quando avevo appena dieci anni ad Agropoli, nella attigua provincia di Salerno, artigiano lo sono stato da giovanissimo per pagarmi gli studi prima all’Università di Napoli e poi a quella di Torino, nella cui provincia ho insegnato per circa 15 anni. Ritornato ad Agropoli ho insegnato in vari paesi vicini, ma la passione per l’arte, la cultura e l’antiquariato non mi hanno mai abbandonato. Così i miei due figli si sono dedicati e tuttora si dedicano all’artigianato artistico nel settore del restauro e dell’antiquariato. La crisi del terzo millennio ha limitato anche il loro lavoro e si opera solo per la sopravvivenza commerciale, facendo anche enormi sacrifici. Con le nuove tecnologie anche i mestieri sono cambiati. Basta dare un’occhiata in giro. Comunque il lavoro rende liberi, dà dignità, mantiene puliti dentro. Qualsiasi lavoro; onesto naturalmente. La voglia di conoscere svariate tipologie di esseri umani, mi ha portato ad avere contatti spesso diretti con gente importante o umile sia del nord che del sud Italia, Adesso pure coi migranti che frequentano il mio ufficio nel Centro Sociale Polivalente “Città di Agropoli” di cui, attualmente, mi pregio di essere uno dei dirigenti e di operare nel terzo settore, la solidarietà, con passione, serietà, spirito di dedizione e di abnegazione. Insomma cercando di fare qualcosa ed aiutare i meno fortunati di noi. E spesso con l’aiuto dei miei collaboratori riusciamo anche a renderci utili. A mio avviso la condizione dell’uomo normale di una certa età ha due basi essenziali: il lavoro ed il matrimonio. Rispetto a cinquanta anni fa è cambiata la tipologia del lavoro, ma certamente non il concetto del lavoro. Lavorare con onestà e conoscenza significa progredire e far progredire la società che ci circonda. Altrimenti vivremo nel caos. Fatte tutte queste premesse invito i miei giovani lettori ad approfondire i temi trattati nei vari capitoli e di mandarmi aggiunte e suggerimenti per una seconda edizione che curerò con piacere. Magari facendosi suggerire ed illustrare da genitori e nonni. I mestieri di un tempo non erano solo quelli descritti in questo breve libretto, ma certamente molti di più. Auguro buona lettura a tutti e se avrò fatto una piccola opera valida ne sarò oltremodo felice. Il contenuto del libro “Antichi mestieri del Cilento scomparsi” si può leggere on line su “agropolicultura.blogspot.com”. I lettori cilentani che volessero aiutarmi per una seconda edizione con suggerimenti e descrizioni di altri mestieri non citati nel libro, lo possono fare inviandomi una e mail: catellonastro@gmail.com in allegato word 2003. Colgo l’occasione per ringraziare tutti quelli che mi hanno dato una mano per la prima edizione, decimo volume della collana letteraria “Il Cilento nuovo” diretta da Mario De Pascale, Antonio Infante e dal sottoscritto.

Catello Nastro



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